a cura di Ilaria Vergine
Prepararsi ad assistere a uno spettacolo che narra le memorie di un sarto e della sua attività professionale? No, niente affatto. Il titolo dello spettacolo rispecchia uno dei classici modi di dire inseribili nella sfera del senso comune: niente è come sembra. Feydeau, l’autore, costruisce il titolo su una piccola bugia e così suggerisce già allo spettatore il tratto di personalità che più caratterizza il protagonista nel suo relazionarsi con gli altri personaggi: l’essere bugiardo. Infatti, le vicende riguardano un periodo della vita di un medico, che si trova a gestire i problemi creati dalle proprie piccole bugie riguardanti la sua vita amorosa e non solo. Vi è, inoltre, un aspetto estremamente interessante di quest’opera che si può cogliere dalla prima lettura del copione o dalla prima messa in scena. Feydeau gioca fin dalle prime scene con uno degli aspetti più interessanti della mente umana: l’attenzione.