a cura di Francesca Perissinotto
I protagonisti, ragazzi dai 6 ai 15 anni, si ritrovano in un teatro abbandonato. Lì, la scoperta di alcuni oggetti di scena e di un copione, trovato tra le macerie delle rappresentazioni passate, farà nascere in loro l’idea di uno spettacolo – così, per provare.
Una narratrice (Ludovica M.) accompagna il pubblico in Inghilterra, dove comincia la storia del GGG. Sofia (Clara T.) è una bambina, che come tante non riesce a dormire. Ciò che vede dalla finestra della sua stanza dell’orfanotrofio, però, cambia la sua vita per sempre: a guardarla, dall’altra parte del vetro, ci sono un faccione rugoso e due grandi occhi scuri; una mano, grande quanto la stessa Sofia, entra nella stanza e prende la bambina. L’inizio di un racconto dell’orrore si trasforma poi nella storia di una grande amicizia. Mentre il GGG (Lorenzo C.), gigante vegetariano per principio, troverà un’amica e qualcuno che davvero creda in lui, Sofia scoprirà per la prima volta il calore di una persona che si preoccupa per lei Read More …